Europa

Può una lettera indurre i cittadini a pagare il canone televisivo?

Fellner G., Sausgruber R., Traxler C., (2011), Testing Enforcement Strategies in the Field: Threat, Moral Appeal and Social Information, Max Planck Institute for Research on Collective Goods, Bonn 2009/31.

L’evasione del canone radiotelevisivo è un problema che accomuna molti paesi europei, Italia compresa. In Austria è stato condotto un esperimento al fine di stimare l’efficacia dell’invio di una comunicazione ufficiale ai potenziali evasori che li spinga a mettersi in regola, testando al contempo diverse strategie di comunicazione.

Favorire il trasloco in aree urbane non degradate può ridurre la criminalità tra i giovani adolescenti?

Ludwig J., Duncan G.J. e Hirschfield P. (2001), Urban poverty and juvenile crime: evidence from a randomized housing-mobility experiment, Quarterly Journal of Economics. Autore della scheda: Luca Scolfaro (ASVAPP).

Il maggiore livello di povertà e una struttura sociale carente si accompagnano inoltre a un innalzamento del livello di criminalità. Un progetto statunitense cerca di combattere questi condizionamenti favorendo, attraverso sostegni alla locazione, il trasloco di alcune famiglie in aree urbane meno degradate.

Conviene ricorrere alla telesalute per migliorare le condizioni dei malati cronici?

Henderson C. Et Al. (2013), Cost Effectiveness Of Telehealth For Patients With Long Term Conditions (Whole Systems Demonstrator Telehealth Questionnaire Study): Nested Economic Evaluation In A Pragmatic, Cluster Randomised Controlled Trial, British Medicine Journal, N.346.

Queste patologie interessano una quota rilevante di persone, soprattutto in età avanzata, e il progressivo invecchiamento della popolazione ne prospetta un continuo aumento del peso. Un esperimento pilota nel Regno Unito mostra che un servizio di telesalute può ridurre considerevolmente i decessi e l’uso di altri servizi medici. La differenza tra risorse investite e benefici economici è però negativa, e l’entità dei miglioramenti di salute prodotti solleva dubbi sull’opportunità di sostenerne i costi.

Si può ridurre il bullismo a scuola stimolando una reazione nei pari?

Salmivalli C. et al. (2012), KiVa Antibullying Program: Overview of Evaluation Studies Based on a Randomized Controlled Trial and National Rollout in Finland, International Journal of Conflict an Violence, vol.6, n.2

Il bullismo è un fenomeno diffuso tra i giovani che consiste nell’esercizio reiterato di violenza fisica o psicologica da parte di alcuni soggetti “forti” su altri soggetti “deboli”. Il programma KiVa, testato nelle scuole finlandesi, mira a contenere gli episodi di bullismo stimolando nei pari un maggiore sostegno alle vittime e un maggiore contrasto ai bulli. I risultati della sperimentazione sono molto positivi, in particolare nelle scuole elementari.

Insegnare l’imprenditorialità: funziona con i bambini?

Huber L.R., Sloof R., van Praag M. (2014), The effect of early entrepreneurship education: evidence from a field experiment, European Economic Review, vol. 72

Per migliorare l’attitudine imprenditoriale delle persone si può cominciare a intervenire in giovane età. Un programma con tale scopo prevede la realizzazione brevi percorsi nelle scuole durante i quali gruppi di studenti simulano la realizzazione di un’attività imprenditoriale. Un’analisi realizzata in Olanda mostra che questo tipo di intervento aumenta le capacità e le conoscenze dei bambini coinvolti, anche se tende a ridurne il desiderio di essere un giorno imprenditori.

Un voucher può incentivare i cittadini adulti a frequentare corsi di formazione?

Messner D., Wolter S. C. (2009), Money matters: evidence from a large scale randomized field experiment with vouchers for adult training, IZA DP No. 4017

Per stimolare la fruizione della formazione anche da parte dei cittadini adulti sono stati messi a disposizione in Svizzera dei voucher individuali di differente valore. Uno studio mostra che i voucher sono strumenti efficaci nell’incentivare il ricorso degli adulti alla formazione, soprattutto dei meno istruiti. Si tratta tuttavia di uno strumento inutile nel caso in cui l’entità del contributo sia minima.

Una campagna informativa aiuta a intervenire sugli ictus con maggiore tempestività?

Müller-Nordhorn J. et al. (2009), Population-based intervention to reduce prehospital delays in patients with cerebrovascular events, Archives of Internal Medicine, 169 (16)

Un ictus ha spesso conseguenze drammatiche, che in molti casi potrebbero essere contenute intervenendo con tempestività sulla persona colpita. Un’esperienza tedesca mostra come una campagna informativa che prevede l’invio postale di informazioni chiare e sintetiche su come riconoscere l’ictus e cosa fare nel caso si presentino i sintomi, possa ridurre sensibilmente i tempi di arrivo all’ospedale.

Una massiccia campagna mediatica sull’ictus può cambiare l’uso dei servizi sanitari?

Mellon et al. (2013), Can a media campaign change health service use in a population with stroke symptoms? Examination of the first Irish stroke awareness campaign. Emergency Medicine Journal 31(7)

Riconoscere i sintomi dell’ictus e ricorrere tempestivamente ai soccorsi può ridurre significativamente l’incidenza delle conseguenze da esso provocate. Uno studio condotto in Irlanda mostra come una massiccia campagna mediatica, volta ad informare i cittadini sui principali sintomi dell’ictus e realizzata in più tempi attraverso ripetuti passaggi televisivi e radiofonici, incide poco sui comportamenti che essi tengono in situazione di emergenza.

Può un intervento di controllo e formazione ridurre gli infortuni nel settore agricolo?

Rasmussen K. Et Al. (2003), Prevention Of Farm Injuries In Denmark, Scandinavian Journal Of Work, Environment & Health, Vol. 29, No. 4, Pp. 288-296.

Gli infortuni e i decessi sul lavoro nell’agricoltura sono numerosi, rendendo il settore agricolo il più rischioso in cui lavorare. Un intervento per la riduzione degli incidenti che si basa su visite di controllo da parte di esperti nelle aziende agricole e giornate di formazione per gli addetti sembra in grado sia di sensibilizzare gli addetti a un comportamento più attento sia di ridurre sensibilmente il rischio di incidenti.

Servizi intensivi di coaching e formazione linguistica aiutano i neoimmigrati a trovare lavoro?

Andersoon Joona P., Nerkby L. (2009), Tipping The Scales Towards Greater Employment Chances? Evaluation Of A Trial Introduction Program (Tip) For Newly-Arrived Immigrants Based On Random Program Assignment, Iza Discussion Paper N° 4072.

L’acuirsi del fenomeno migratorio accompagnato da problemi quali la disoccupazione ha reso palese la necessità di creare nuovi strumenti di intervento. Una misura che prevede in combinato un sostegno all’inserimento sociale (con assistenza e insegnamento di lingua) e dei servizi per l’impiego può favorire la condizione occupazionale successiva dei neoimmigrati, soprattutto di quelli con maggiori difficoltà.