Istruzione

Il gioco collaborativo assistito dal computer facilita l’apprendimento nelle scuole elementari?

Han-Yu Sung, Gwo-Jen Hwang (2013), A collaborative game-based learning approach to improving students’ learning performance in science courses, Computers & Education, n.63

Per migliorare e supportare la motivazione e l’apprendimento degli studenti, può essere sfruttata anche la familiarità all’utilizzo del computer dei bambini in età scolare. Un esperimento condotto a Taiwan ha evidenziato come l’utilizzo di determinate tipologie di giochi informatici faciliti l’apprendimento nelle scuole elementari.

Attività di gioco organizzato durante l’intervallo aiutano a ridurre il bullismo a scuola?

Bleeker M. et al. (2012). Findings from a randomized experiment of Playworks: Selected results from cohort 1. Report prepared for the Robert Wood Johnson Foundation by Mathematica Policy Research and Stanford University's John W. Gardner Center for Youth

Per contrastare il bullismo è stato implementato negli Stati Uniti il programma Playworks, il cui fulcro è la figura del coach che organizza attività di gioco strutturato durante la ricreazione e supporta l’insegnante durante le lezioni. Al termine del primo anno di implementazione Playworks ha mostrato un effetto positivo sulla percezione del clima scolastico da parte di insegnanti e dirigenti, mentre non ha avuto effetto dal pinto di vista degli studenti.

Un servizio di orientamento può modificare le aspettative degli studenti rispetto all’università?

Oreopoulos P., Dunn R. (2012), Information and college access: Evidence from a randomized field experiment, NBER Working Paper n. 18551

La prospettiva di non andare all’università può essere frutto di una scarsa conoscenza di ciò che comporta l’iscrizione, anche in termini economici e di ritorno dell’investimento. Un intervento realizzato in Canada, che consiste nel fornire informazioni sui costi universitari, le forme di sostegno finaziario e sui potenziali ritorni economici si è rivelato in grado di incidere notevolmente sulle aspetattive degli studenti, sopratuttto su quelle dei più indecisi.

La qualità didattica dell’e-learning è pari a quella dei corsi frontali?

Bowen et al. (2014), Interactive Learning Online at Public Universities: Evidence from a Six-Campus Randomized Trial, Journal of Policy Analysis and Management, Vol. 33, n.1

Dovendo gestire i corsi universitari a fronte di un aumento della proporzione tra numero di studenti e risorse disponibili si può incidere sui costi ricorrendo in luogo della didattica tradizionale all’e-learning. Un’esperienza di adozione di corsi ibridi (e-learning in piccola parte supportato dal docente) in sei università americane per l’insegmamento della statistica mostra che i risultati didattici sono sostanzialmente gli stessi dei corsi ordinari.

Le borse di studio favoriscono l’iscrizione all’università degli studenti a basso reddito?

Covizzi I., Vergolini L., Zanini N. (2010), Gli effetti degli incentivi monetari a favore degli studenti universitari: una valutazione d’impatto, IRVAPP PR, 2010-05

Il problema dello scarso accesso all’istruzione universitaria si accompagna in Italia a quello dell’equità. Per favorire la decisione delle famiglie a basso reddito di investire nell’istruzione terziaria dei propri figli, è stata sperimentata in Trentino una forma di incentivi rivolti a studenti residenti sul territorio che abbiano buone performance scolastiche e bassi redditi. Una valutazione di impatto della misura evidenzia come tali borse abbiano un effetto nullo.

Può uno scambio di esperienze tra studenti aiutare l’inserimento delle matricole con più difficoltà?

Stephens N.M., Hamedani M.G., Destin M. (2014), Closing the social-class achievement gap: A difference-education intervention improves first-generation students’ academic performance and all students’ college transition. Psychological Science, 25(4)

Durante l’inserimento all’università uno studente può essere penalizzato dal fatto di avere genitori non laureati, quindi non in grado di fornire un supporto informativo e trasmettere un bagaglio di esperienze utili. L’organizzazione a inizio anno di un breve incontro di gruppo, durante il quale ex-matricole in condizioni simili condividono gli specifici problemi affrontati e le possibili soluzioni, sembra migliorare sensibilmente le condizioni degli studenti in difficoltà.

Un servizio informativo può supportare le scelte degli studenti nell’iscrizione all’università?

U.S Department Of Education, Institute Of Education Sciences, What Works Clearinghouse (2014), Wwc Review Of The Report: Expanding College Opportunities For High-Achieving, Low Income Students.

La scelta dell’università da frequentare rappresenta un momento importante, ma spesso non è supportata da un’adeguata disponibilità di informazioni. Fornire informazioni sulle università tramite invio postale si rivela in grado di aumentare in modo sensibile le candidature e le iscrizioni ai college più selettivi, con una potenziale ricaduta economica di peso a fronte di un costo di intervento minimo.

I servizi di mentoring aiutano gli adolescenti di famiglie monoparentali a diventare adulti più responsabili?

Tierney J. et al. (2000), Making a Difference. An Impact Study of Big Brother Big Sister, ed. Public/private Ventures

Gli adolescenti provenienti da famiglie monoparentali spesso crescono situazioni che possono ostacolare lo sviluppo dell’autostima e del senso di responsabilità dell’adolescente. Il programma “Big Brothers Big Sisters” attivo negli USA offre servizi di mentoring che hanno mostrato effetti positivi su un ampio ventaglio di fenomeni, da frequenza e rendimento scolastico all’uso di droghe ed alcol, a comportamenti violenti e rapporti con gli altri.

I trasferimenti condizionati riducono la dispersione scolastica?

Dearden L. et al. (2011), Education subsidies and school drop-out rates, Working Paper, Institute for Fiscal Studies, W05/11.

Una prematura interruzione degli studi è la base potenziale di una serie di problematiche, che vanno dalla scarsa occupabilità alla percezione di redditi inferiori, da peggiori condizioni di salute a una maggiore dipendenza dai sistemi di welfare. La valutazione di un intervento nel Regno Unito mostra risultati positivi: il meccanismo incentivante funziona, e incide in particolare su coloro che hanno le maggiori difficoltà economiche e su coloro che erano altrimenti destinati a non studiare né lavorare.

I corsi di recupero riducono l’abbandono degli studi universitari?

De Paola M., Scoppa V. (2011),The Effectiveness Of Remedial Courses In Italy: A Fuzzy Regression Discontinuity Design, Università Della Calabria, Working Paper N. 14-2011.

Nonostante la crescita progressiva del livello di scolarizzazione, l’Italia mostra alti tassi di abbandono, con la percentuale più bassa in Europa (22,4%) di percorsi universitari completati. L’abbandono scolastico, anche universitario, desta preoccupazione perché ad esso sono correlati maggiori rischi di disoccupazione, povertà ed esclusione sociale.