Le borse di studio favoriscono l’iscrizione all’università degli studenti a basso reddito?

AMBITO DI POLICY: Istruzione, Welfare
STRUMENTO DI POLICY:
Finanziamenti
PAESE:
Italia
DISEGNO DI VALUTAZIONE:
Regression Discontinuity Design

Il problema dello scarso accesso all’istruzione universitaria si accompagna in Italia a quello dell’equità. È noto, infatti, come il reddito e l’istruzione delle famiglie di provenienza influenzino positivamente la performance scolastica dei figli e la loro attitudine a proseguire gli studi. Molte politiche pubbliche mirano a favorire la decisione delle famiglie a basso reddito di investire nell’istruzione terziaria dei propri figli allo scopo di ridurre le diseguaglianze tra studenti di diverse origini sociali. In Provincia di Trento si è sperimentata, a partire dall’anno scolastico 2008/2009, la misura “Borse di studio B5”. Si tratta di incentivi rivolti a studenti residenti sul territorio che abbiano buone performance scolastiche (un voto di maturità alto) e bassi redditi. Una valutazione di impatto della misura evidenzia come tali borse abbiano un effetto nullo: sono state assegnate a studenti che si sarebbero comunque iscritti all’università.

Covizzi I., Vergolini L., Zanini N. (2010), Gli effetti degli incentivi monetari a favore degli studenti universitari: una valutazione d’impatto, IRVAPP PR, 2010-05

AUTORE DELLA SCHEDA: Valentina Battiloro

ObiettivoAspetti principaliRisultati
- Favorire l’iscrizione universitaria degli studenti meritevoli a basso reddito- Borse di studio concesse per merito e reddito
- Ammontare della borsa variabile, in funzione del reddito familiare e della sede universitaria scelta (min 1.200 max 6.000 Euro annui)
- Nessun effetto significativo sui tassi di iscrizione all’università
Parole chiave: istruzione, borse di studio, bassi redditi, iscrizione all’università, equità