Incentivare il trasloco in aree urbane non degradate riduce l’esclusione sociale dei giovani?

AMBITO DI POLICY: Lavoro, Welfare
STRUMENTO DI POLICY:
Finanziamenti
PAESE:
Nord America
DISEGNO DI VALUTAZIONE:
Esperimenti

Nello studio dei fenomeni alla base dell’esclusione sociale, e in particolare di quella giovanile, si dà ampio risalto alle condizioni famigliari da un lato e all’ambiente circostante dall’altro. Per contrastare le influenze ambientali si possono incentivare le famiglie a vivere in aree non degradate, dove migliori sono le opportunità e minori le minacce e gli esempi negativi. Il progetto Moving to Opportunity, realizzato negli Stati Uniti nella seconda metà degli anni 90, fornisce un sostanzioso sostegno per le spese di locazione alle famiglie povere che decidono di traslocare dalle case popolari dei quartieri più degradati ad abitazioni private in altri quartieri. Il sostegno incentiva le famiglie a spostarsi, ma l’effetto sulle condizioni di vita, anche nel lungo periodo, si limita spesso al livello psicologico. Lo stesso vale per i giovani, nel cui caso i benefici sono inoltre circoscritti alle sole femmine.

Gennetian A. et al. (2012), The long-term effects of Moving to Opportunity on youth outcomes, Cityscape: A Journal of Policy Development and Research, vol. 14, n.2.

AUTORE DELLA SCHEDA: Luca Mo Costabella

ObiettivoAspetti principaliRisultati
- Ridurre il rischio di esclusione sociale, in particolare dei giovani- Sostegno economico alle famiglie residenti in aree urbane degradate che decidono di traslocare- Visibile incentivazione al trasloco
- Nessun effetto sulla condizione economica delle famiglie
- Miglioramento nelle condizioni di salute fisiche e mentali degli adulti
- Maggiore impegno scolastico e minori comportamenti a rischio per i giovani (ma solo per le femmine)
Parole chiave: politiche sociali, politiche abitative, lavoro, esclusione sociale, giovani, incentivi