Classi meno numerose nelle scuole primarie migliorano il rendimento scolastico?

AMBITO DI POLICY: Istruzione
STRUMENTO DI POLICY:
Organizzazione
PAESE:
Nord America
DISEGNO DI VALUTAZIONE:
Esperimenti

Le politiche per favorire il successo scolastico si concentrano su una moltitudine di aspetti differenti, uno dei quali è il fattore ambientale. In questo ambito un certo rilievo è dato alla dimensione delle classi, e all’idea che da classi più piccole derivino risultati migliori. Il progetto STAR è realizzato nelle scuole primarie degli Stati Uniti tra il 1985 e il 1989, e consiste nell’adozione di classi con non più di 17 alunni, in contrapposizione al consueto numero superiore a 20. I risultati suggeriscono un deciso aumento dei livelli di apprendimento negli anni successivi e un parziale effetto positivo anche negli esiti scolastici di lungo periodo.

Boyd-Zaharias J. (1999), Project STAR – The story of the Tennessee class-size study, American Federation of Teachers, American Educator

AUTORE DELLA SCHEDA: Luca Scolfaro

ObiettivoAspetti principaliRisultati
- Facilitare l’apprendimento nelle scuole primarie- Inserimento degli studenti in classi di numerosità ridotta (13-17 alunni)
- Inserimento all’ultimo anno di scuola materna o al primo anno di scuola elementare, con una eventuale permanenza fino al terzo
- Effetti positivi su capacità matematiche e di lettura
- All’ottavo anno di scuola gli effetti positivi si traducono in un vantaggio di un anno scolastico
- Maggiore iniziativa e coinvolgimento degli studenti
- Effetti positivi anche sugli esiti scolastici fino alle scuole superiori
Parole chiave: istruzione, apprendimento, successo scolastico, scuola primaria, dimensione delle classi