Il sostegno pubblico per l’affitto migliora il benessere delle famiglie?

AMBITO DI POLICY: Lavoro, Welfare
STRUMENTO DI POLICY:
Finanziamenti
PAESE:
Nord America
DISEGNO DI VALUTAZIONE:
Matching/regressione (gruppi non sperimentali)

Le politiche abitative sono destinate a rispondere a svariate forme di disagio abitativo a carico dei nuclei familiari meno abbienti. Una forma di intervento comune è rappresentata dai contributi per l’affitto di un’abitazione; negli Stati Uniti questi supportano circa 2 milioni di famiglie a basso reddito, di cui oltre 850 mila con minori a carico, facendosi carico del 70% del canone di locazione sotto forma di voucher. Secondo uno studio condotto nel Wisconsin nel 2011 la percezione dei voucher determina una maggiore propensione a cambiare residenza, mediamente verso quartieri migliori (scolarità più elevata, tassi di povertà e di disoccupazione inferiori). A fianco di questo, la percezione del voucher è però connessa a una riduzione di occupazione e reddito; tale deficit tende a riassorbirsi nel tempo, e dopo cinque anni è in larga misura recuperato.

Carlson D., Haveman R., Kaplan T., Wolfe B. (2011), Long-Term Effects of Public Low-Income Housing Vouchers on Work, Earnings, and Neighborhood Quality, La Follette School, Working Paper No. 2008-013.

AUTORE DELLA SCHEDA: Gianluca Strada

ObiettivoAspetti principaliRisultati
- Aumentare l’accessibilità ad abitazioni dignitose con ripercussioni positive sul reddito e sul lavoro - Voucher a copertura del 70% del canone di affitto
- L’intervento è disegnato in modo da incentivare il trasloco in aree residenziali migliori
- Il voucher aumenta la propensione al trasloco, mediamente verso aree migliori
- Effetto negativo sul reddito di breve periodo, che tende a riassorbirsi nel tempo
Parole chiave: politiche sociali, casa, politiche abitative, voucher