Gli interventi cognitivo-comportamentali possono ridurre la recidiva delle ex detenute?

AMBITO DI POLICY: Giustizia
STRUMENTO DI POLICY:
Attivazione, Consulenza
PAESE:
Nord America
DISEGNO DI VALUTAZIONE:
Matching/regressione (gruppi non sperimentali)

Il tasso di recidiva degli ex detenuti è, anche nei paesi in migliori condizioni, non indifferente. I numeri disponibili sulle detenute (la cui incidenza sul totale è modesta ma non trascurabile) suggeriscono che il loro tasso di recidiva è poco inferiore a quello maschile. Alcuni programmi per la riduzione della recidiva mirano a incidere sulle skill cognitive e comportamentali dei carcerati. Il programma Moving On, specificamente disegnato per le detenute prossime al rilascio, prevede un percorso di 3 mesi con attività individuali e di gruppo di autoriflessione, laboratorio, gioco di ruolo, programmazione del futuro. Una valutazione del programma mostra che la partecipazione riduce notevolmente (almeno del 30%) la recidiva. A patto che la sua struttura non sia stravolta: nei casi in cui esso è stato sfrondato, condensato in poche settimane e costruito su classi troppo numerose i suoi benefici sono scomparsi.

Duwe G., Clark V. (2015), Importance of program integrity: Outcome evaluation of a gender-responsive, cognitive-behavioral program for female offenders, Criminology & Public Policy, vol. 14 n. 2.

AUTORE DELLA SCHEDA: Luca Mo Costabella

ObiettivoAspetti principaliRisultati
-Ridurre la recidiva delle ex detenute- Attività individuali e d’aula focalizzate sul potenziamento di singole skill cognitive e comportamentali
- Due sessioni di due ore a settimana, per 12 settimane
- Classi poco numerose
- Riduzione della recidiva del 30%
- Effetto nullo se il programma viene ristretto e intensificato eccessivamente
Parole chiave: politiche carcerarie, donne, genere, carcere, recidiva, servizi, consulenza, skill non cognitive